lunedì 16 marzo 2009

...il segno dei tempi

(tratto da http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2195378)

Nell’Italia infatuata la democrazia è malata, versa in gravi condizioni: soffre il mal di Berlusconi, malattia senza speranza. Sta rinchiusa in una stanza, encefalogramma piatto, con dei medici d’accatto che fan finta di curarla, ma non vogliono salvarla. Quindici anni fa iniziò questo mal che peggiorò lentamente d’anno in anno. Partì piccolo malanno ma, all’inizio trascurato, s’è col tempo trasformato in mortale malattia. Han sbagliato terapia molti medici incapaci con rimedi inefficaci, con placebo e palliativi senza effetti curativi, fra riprese molto brevi con effimeri sollievi e pesanti ricadute e pian piano la salute non c’è più, è andata via. Muore la democrazia Senza solidarietà, senza scuola che, in realtà, si è soltanto trasformata: era pubblica, è privata… ma col voto di condotta. La Giustizia malridotta grazie ad Angelino Alfano che per conto del caimano la va destabilizzando. Senza quel poter nefando ch’è in democrazia la stampa al qual del caiman la zampa vuole mettere il bavaglo. Con l’ambiente a repentaglio fra cascate di cemento e condoni in movimento. Con le ronde per le strade, le brutal verdi masnade alla caccia d’immigrati. Con i tanti licenziati oramai senza palanche. Coi prefetti nelle banche, con l’angoscia per Brunetta, di peggior cosa ci aspetta? Zittir Camera e Senato. Gravemente è già malato l’italiano Parlamento nel qual siedono al momento i fedeli, non gli eletti, un migliaio di schiavetti scelti certo non da noi, un costoso parco buoi cui difetta sì il coraggio ma non un sano foraggio. Verdi, azzurri, rossi, neri han votato fino a ieri? Da domani andranno al mare, la fatica di votare toccherà solo ai mandriani e in un prossimo domani altre semplificazioni, voterà sol Berlusconi. Gli italiani che faranno? Come sempre: applaudiranno. Grave assai è la malattia quando la democrazia lascia spazio a un dittatore: è la libertà che muore.

Carlo Cornaglia 13 marzo 2009